domenica 3 ottobre 2010

Porte Aperte (1990) - di Gianni Amelio

Di film tratti dalle storie di Leonardo Sciascia ne sono, è certo, stati girati tanti, eppure fra tutti Porte Aperte, di Gianni Amelio, è senza dubbio il mio preferito.
Una storia che si snoda lungo ritmi ampi, dilatati, in una Palermo inedita ed intima, cornice di un dibattimento giudiziario per un caso di omicidio, nell'Italia fascista degli anni '30.
Tutto in questo lavoro del 1990 è sottile, tenue, nonostante il tema centrale riguardi una profonda riflessione sulla pena di morte. Uno splendido Gian Maria Volontè mostra una recitazione perfettamente misurata, fatta di piccoli gesti, di accenni, contenuta ma estrema nella sua caratterizzazione.
Porte aperte riflette sulla società, non solo su quella siciliana, e sulla sua incapacità di andare a fondo nelle cose.
Le porte aperte del titolo si riferiscono al noto mito della sicurezza durante il Ventennio, quando, appunto, "si poteva dormire con le porte di casa aperte", che alla sicurezza ci pensava lo Stato.
"Ma lo stato non deve rispondere all'assassinio con l'assassinio", nemmeno in un caso di triplice omicidio.
Passione, emozione, un gruppo di attori eccezionali, una fuga travolgente dai luoghi comuni della Sicilia cinematografica, dai canoni spettacolari del thriller giudiziario.
Un film da rivedere, che a distanza di 20 anni mantiene intatto il suo fascino intriso di lucidità e malinconia.

Porte Aperte
di Gianni Amelio. Con Gian Maria Volontè, Ennio Fantastichini, Renato Carpentieri, Renzo Giovampietro
Drammatico, durata 106 minuti
Italia - 1990

Nessun commento:

Posta un commento