mercoledì 11 aprile 2012

Ghost Dog (1999) - di Jim Jarmush

E'un bel cinema quello di Jim Jarmush, un cinema che non stanca perchè racconta storie semplici, e mai banali, con eleganza, con stile, con un tocco di cinematografia che è disivolto e alto, asciutto e colto.
Ghost Dog è un killer solitario, un tipo di strada che si ispira all'Hagakure, la filosofia dei samurai, che vive su una terrazza in compagnia dei suoi piccioni, convinto che il rispetto per il suo signore, l'uomo che gli ha salvato la vita tanti anni prima, sia più importante della vita stessa.
Jarmush mette in scena una storia fuori dal tempo, ispirata al Le Samourai di Melville (di cui si riconoscono numerosi riferimenti) centrata sul personaggio di uno straordinario Forrest Whitaker, capace di caratterizzare il suo ruolo con accenti che mischiano surrealtà e durezza. Su un sottofondo di rap ed acid jazz Ghost Dog si muove al ritmo della periferia, apre le auto con uno strano marchingegno elettronico, ha un migliore amico che parla solo francese, ma con il quale riesce sempre ad intendersi perfettamente. Sono bellissime le immagini di Whitaker che guida al ritmo rap dei Wu Tang Clan: sullo schermo si crea una sorta di atmosfera perfetta, nonostante le continue contraddizioni visive.
E'quasi un'antieroe il protagonista di Jarmush, una figura incomprensibile nell'insistenza con la quale persegue i suoi principi, soprattutto se messa a confronto con la realtà infima di una malavita dai toni caricaturali, ma che non diventa mai macchietta, una parodia cinica e divertita di gangster ormai definitivamente passati di moda, ridicoli e mediocri.
Un film che unisce l'action movie e la commedia, con lo stile inconfondibile di Jarmush.

Ghost Dog 
di Jim Jarmush. Con Forest Whitaker, John Tormey, Isaach De Bankolé, Henry Silva, Cliff Gorman, Tricia Vessey, Victor Argo
Durata 116 minuti
USA / Francia / Gran Bretagna - 1999