sabato 2 luglio 2011

Giulietta degli spiriti (1965) - di Federico Fellini

Considerato a lungo, e in parte ancora, uno dei film “sbagliati” di Federico Fellini, accusato di manierismo, di compiacimento, di sovrabbondanza gratuita dalla critica del tempo, Giulietta degli spiriti, rivisto oggi, a quarantasei anni di distanza, appare invece un lavoro unico nel panorama del cinema italiano. Eppure all'uscita, nel 1965, venne distrutto dagli esperti. Per avere un'idea di quanto i critici non lo avessero digerito basta riproporre queste parole di Goffredo Fofi, che su Quaderni Piacentini all'epoca scriveva: “Giulietta degli spiriti, una specie di parodia scialba di Otto e mezzo, un film dominato dalla insopportabile pazienza negativa della Masina, un pasticcio colorato alle salse più scontate, un reader's digest della media-cultura medio-borghese italiana, è di una banalità e mediocrità sconfortanti. In Giulietta tutto è ripetizione e maniera.”
Un giudizio pesantissimo, che verosimilmente avrà pregiudicato la visione del film per chissà quanti lettori della rivista di Fofi. Un giudizio, questo sì, gratuito, oltre che volontariamente provocatorio.
Giulietta (Giulietta Masina), la protagonista del film, si arrovella nel dubbio che il marito Giorgio la tradisca, convinta in verità della sua fedeltà, incatenata al buon senso frutto della sua educazione. Intanto però comincia un viaggio oscuro fatto di visioni ultraterrene, apparizioni, ricordi, condizionamenti, un pianeta di ossessioni da cui non riesce a liberarsi.
Dinanzi ai suoi occhi ecco un mondo nuovo, qualcosa cui non aveva mai voluto far caso, ma di fronte al quale adesso non può più nascondersi.  

Giulietta degli spiriti è il primo film a colori di Federico Fellini. Non è un particolare secondario perchè mai il cinema italiano aveva visto il colore, che eppure già veniva utilizzato da una decina d'anni, così come adesso Fellini lo presentava. Tutto sembra fantasia e meraviglia, si avverte costantemente la presenza di tonalità che si avvertono quasi sconosciute, che diventano protagoniste assolute della pellicola, in una festa di immagini e invenzioni che ne sottolineano la profondità, accompagnate dalla musica ammaliante di Nino Rota, suoni che paiono disegnati sui toni delle scene.
E poi i temi, anche questi inediti nella cinematografia nazionale, della trasgressione dei comandamenti religiosi, della liberazione del corpo sopra qualsiasi altra cosa, del tradimento, della necessità di confrontarsi con i tabù, tutti elementi che vengono portati in scena seguendo una linea di inventiva che spinge l'arte di Federico Fellini ai suoi livelli più alti. Si ha spesso l'impressione che niente possa più contenere lo sguardo del regista, che finalmente viene liberato, grazie al colore, nella possibilità di poter lavorare su scenografie, caratterizzazioni dei personaggi, inquadrature, costumi, coreografie, seguendo il processo creativo nella sua forma più totale, più pura, andando verso un risultato che supera il cinema e si fa arte visiva tout court.

Giulietta degli spiriti
di Federico Fellini. Con Giulietta Masina, Mario Pisu, Valentina Cortese, Sandra Milo, Josè Luis de Villalonga, Milena Vukotic, Caterina Boratto, Sylva Koscina
Durata 129 minuti
Italia - 1965